Domiciliarità: primi risultati del progetto con APB

Primo bilancio positivo per il progetto di attività domiciliari che è nato dalla collaborazione tra AIMA Biella e l’Associazione Amici Parkinsoniani Biellesi (APB). Intitolato “Possiamo, dobbiamo, vogliamo vivere”, il progetto è stato finanziato dalla Fondazione CRB attraverso il bando “Ripartiamo insieme”, uno strumento attivato in sinergia con Biverbanca Spa Gruppo Cassa di Risparmio di Asti per sostenere il territorio Biellese nella Fase 2.
Quattro le attività che coinvolgono AIMA Biella e che hanno avuto da luglio, mese di inizio del progetto, un ottimo riscontro anche se in questi giorni il nuovo lock down in cui è entrato il Piemonte comporterà probabilmente qualche cambiamento.

Stimolazione cognitiva domiciliare
Le persone che hanno partecipato da luglio sono quindici, oltre il target previsto di 10, e la prospettiva sarebbe quella arrivare a 20 entro la fine dell’anno, termine di conclusione del progetto, compatibilmente con l’evoluzione dell’emergenza sanitaria.
La stimolazione cognitiva domiciliare consiste in una “palestra della memoria” con esercitazioni specifiche che le persone possono fare a casa loro con l’assistenza in presenza di Stefania Caneparo, psicologa di Mente Locale. Gli incontri durano 1 ora e sono settimanali. Sono stati offerti da 8 a 12 incontri a persona a seconda dello stato cognitivo riscontrato. Il nuovo lock down entrato in vigore il 6 novembre comporterà un ripensamento del servizio ma l’obiettivo resta quello di non lasciare le persone da sole.

Stimolazione cognitiva a distanza
Iniziata in via sperimentale durante la chiusura in primavera con una cinquantina di partecipanti, questa attività è proseguita online grazie al progetto con APB mentre una parte di persone è rientrata nei gruppi in presenza a Mente Locale. A partire da luglio sono state 28 le persone che hanno partecipato online sia ricevendo via email le esercitazioni mensilmente, sia attraverso un contatto mensile via Skype o Whatsapp. Tre persone over 75 hanno anche partecipato a due incontri di un’ora ciascuno su Skype come “classe virtuale” guidata dalla psicologa.

Assistenza sociale a domicilio
Dal momento di inizio del progetto a luglio e fino al lock down di inizio novembre, le persone seguite sono state 22 per un totale di 40 ore di servizio.

Sportello telefonico AIMA Ti Ascolta
Altra attività che è stata avviata col lock down primaverile e che ora prosegue con rinnovato impegno. Le ore erogate finora sono 18 con una stima di circa una quarantina di utenti, alcuni dei quali hanno chiamato più volte. Il servizio di Sportello telefonico AIMA Ti ascolta attivo dalle 13 alle 16 da lunedì a giovedì. Il numero è sempre 338.3548345 e risponde l’assistente sociale Gabriella Braggion. Il servizio è gratuito ed è rivolto agli anziani soli e a tutti coloro che se ne prendono cura. Attraverso lo Sportello si possono avere informazioni sulle attività di AIMA, sulle iniziative di sostegno degli anziani e, soprattutto, si può ricevere sostegno e compagnia.

Bloccati in una casa che non si riconosce

Vivere in isolamento forzato con una persona affetta da demenza può comportare disagi complessi. Ecco un decalogo per affrontare le giornate.

Vivere in isolamento forzato accanto ad una persona con demenza può comportare dei disagi più complessi che per gli altri cittadini: le persone con demenza sono particolarmente vulnerabili e possono subire effetti psicologici rilevanti, pertanto necessitano di maggior protezione.
Quindi, come affrontare queste lunghe giornate se si convive con un anziano affetto da una demenza?

1 – Pianificare le giornate
Garantire una routine quotidiana stabile, aiuta a sentirsi più sicuri. è opportuno programmare le attività, fissare e rispettare gli orari delle attività, dei pasti e del riposo e mantenere un ritmo simile in tutte le giornate.
Questo potrà prevenire la comparsa dei disturbi che talvolta si manifestano dal tramonto in avanti (stato confusionale, agitazione e deliri) e aiuterà la persona malata, e indirettamente anche chi è al suo fianco, a trascorrere una notte più serena

2 – Fornire informazioni semplici su ciò che sta accadendo.
Questa è una circostanza eccezionale e non può passare inosservata, quindi è importante condividere con calma, semplicità e tranquillità informazioni e fatti su ciò che sta accadendo. Le informazioni devono essere veritiere per non creare smarrimento e generare sfiducia negli altri anche in fasi successive.
Focalizzarsi su ciò che è positivo e dissipando la paura diffusa dai media. Inoltre fornire informazioni comprensibili su come ridurre il rischio d’infezione, ripetendole ogni volta che è necessario.

3 – Attenzione ai segnali del corpo
Uno stato di malessere fisico o di dolore può essere manifestato non a parole, ma attraverso il comportamento. Occorre prestare attenzione a espressioni di dolore, irrequietezza, strofinamenti delle mani sul corpo, andatura più instabile, Inoltre è importante curare che si idrati a sufficienza, perché può non avvertire la sete oppure non prendere l’iniziativa di bere da solo

4 – Attenzione ai segnali dell’animo
Le persone con decadimento cognitivo sono sempre in grado di percepire con chiarezza gli stati d’animo di chi è con loro, restandone influenzati come uno specchio, e di comprendere il linguaggio non verbale. Per questo la nostra ansia e le nostre paure saranno anche le loro … la prima regola è comprendere noi per comprendere loro

5 – Foto, libri e ricordi
È il meccanismo del recupero della memoria, la riscoperta del passato, la cui utilità non vale soltanto per le persone con Alzheimer, ma per tutti noi: approfittare del tempo da trascorrere in casa per ordinare e sbirciare libri, fotografie, dischi, vecchi giornali e oggetti dimenticati i n un angolo. Questo stimola la memoria della nostra vita e della famiglia, tanto più quando i ricordi vengono sollecitati con calma e ironia. Anche ascoltare musica e canzoni amate ha lo stesso effetto di riattraversare le sensazioni vissute nel passato

6 – Musica ed emozioni
La musica è un formidabile strumento per eliminare l’ansia e prevenire la depressione ed è un aiuto per i malati di Alzheimer per riportare a galla le memorie di una vita: riascoltare un brano “storico”, associato a particolari ricordi, emozioni, situazioni, rievoca il momento cui quella canzone è entrata dentro l’animo, così come le emozioni provate, distogliendo la persona dalla situazione presente.

7Scrivere la propria storia
Scrivere insieme eventi piacevoli della nostra vita o anche una biografia. Narrare gli eventi personali o pubblici è un ottimo modo per occupare il tempo, ed è molto importante che la persona sia libera di riviverli o ricordarli a suo modo. Il libro della propria vita potrebbe rimanere visibile sul tavolo per essere aggiornato ad ogni occasione; non sarà soltanto un libro, ma anche una testimonianza e un’eredità per la nostra famiglia.

8 – Attività quotidiane
Occupare il tempo con attività piacevoli e lente: Le persone malate amano essere coinvolte nelle attività della casa (cambio di stagione, lista della spesa, riordino dei cassetti, rammendo e piccole manutenzioni), Si devono assegnare compiti commisurati al declino cognitivo, in modo che riescano a portarli a termine lasciando spazio alla creatività. Non contano i risultati, ma l’impegno che viene profuso in giornate altrimenti vuote

9 – Cucinare insieme per tutti
Per pianificare la giornata è fondamentale occuparsi del pranzo e della cena. Anche in questo caso, gli anziani possono essere un aiuto prezioso e cucinare insieme un momento di svago e passatempo: dal decidere insieme cosa preparare, al cucinare il cibo. Lasciare a loro compiti semplici e frazionati, rigorosamente commisurati alle capacità residue. In questo modo si offre la possibilità di sentirsi capaci ed utili contribuendo a migliorare la loro autostima.

10 – Movimento
Garantire il movimento ai malati: si può camminare lungo il corridoio, su un terrazzo, per le scale o fino al cancello del cortile, oppure organizzare una sorta di psicomotricità sul posto: facendo su e giù dalla sedia, sollevando le ginocchia o le punte dei piedi da seduti, alzando una gamba per volta e sollevando le braccia verso l’alto.

Servizio di ascolto per chi è solo

Gratuito e attivo da lunedì a venerdì in due fasce orarie quotidiane. Per gli anziani e tutti coloro che li assistono in questo periodo di distanziamento sociale.

“AIMA Ti Ascolta” è un servizio di supporto telefonico per tutti gli anziani e le persone che stanno loro vicino in questi giorni di isolamento forzato.

E’ attivo al numero 338.3548345 ogni giorno da lunedì a giovedì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00 ed è del tutto gratuito. Da luglio 2020 gli orari dello sportello sono cambiati: è attivo da lunedì a giovedì dalle 14.00 alle 16.00.

Le chiamate sono ricevute dalla dottoressa Gabriella Braggion, assistente sociale da molti anni case manager all’interno del Centro Diagnosi e Cura delle Demenze dell’Ospedale di Biella; a seguito di particolari necessità si potranno organizzare ulteriori colloqui telefonici con la dottoressa Stefania Caneparo, psicologa responsabile della Stimolazione Cognitiva del Centro Mente Locale, con la dottoressa Elena Ortone Geriatra dell’ASLBI e con Franco Ferlisi, presidente di AIMA Biella.

“AIMA Ti Ascolta” è disponibile per chi ha bisogno di supporto psicologico, anche soltanto la voglia di fare due parole o di raccontare a ruota libera delle emozioni che sta vivendo in questi giorni. Altre necessità che possono essere raccolte sono: informazioni per i Caregiver e i familiari di persone con demenza, informazioni sui servizi attivi da parte delle istituzioni del territorio.

Il servizio non dà consulenze di tipo medico. Chi non sta bene è pregato di rivolgersi al proprio medico curante e di seguire le sue indicazioni per i passi successivi così come suggerito dalle autorità sanitarie.
Il servizio non dà diretto accesso a servizi di aiuto domiciliare come consegna di spesa o farmaci ma può fornire informazioni sui servizi di questo tipo che sono attivi nel Biellese.